RIFUGIO DEL CANE DI UDINE – “NON CHIAMIAMOLI PIÚ CANILI”

È fine luglio e al Rifugio del Cane di Udine veniamo accolti da Vera, una gentilissima volontaria che sfida il caldo per raccontarci le storie di alcuni ospiti: “Lui è Sanpietrino, si chiama così per via del colore del pelo. Qui invece c’è Tunnel: è arrivato con un trauma facciale, gli mancava mezzo palato, gli è stata fatta una plastica per ricostruirglielo e ora riesce di nuovo a masticare. Questo è Lievito: è stato trovato magrissimo, da quando è qui è come lievitato”.

Sabina, una giovane volontaria, con una delle ospiti del canile

Le parole schiette di Vera ci fanno capire che dietro questi nomi simpatici si nascondono vicende spesso drammatiche, che hanno lasciato il segno non solo nel corpo ma anche nella mente di questi cani: “C’è un’educatrice, che prima era volontaria Enpa, che collabora con noi: è una ragazza laureata in psicologia, e viene chiamata per seguire i cani che hanno problemi di comportamento. Non viene solo qui: a volte va anche a casa delle persone che hanno adottato uno dei nostri ospiti. È un aiuto che diamo gratuitamente. Non bisogna mai dimenticare il passato di questi cani, è fondamentale per capire quello che sono”.

“Abbiamo evitato la parola canile perchè fa pensare a un luogo brutto e triste:
l’idea è che le persone vengano a divertirsi al parco e lì possano anche
incontrare i nostri ospiti.”

Parlando con Elena, la responsabile del canile, scopriamo che la sezione E.N.P.A. di Udine, oltre a dare valore al passato, ha anche dei bellissimi piani per il futuro: di fronte al canile dove ci troviamo, infatti, sorgerà  il Parco Rifugio di Udine, un rifugio che sostituirà  quello attuale e che è stato progettato per ospitare anche un parco pubblico. “Vi mostro il progetto”, ci dice Elena invitandoci a seguirla nel suo ufficio; già  al primo sguardo che diamo al modello 3d, capiamo che la struttura è unica nel suo genere in Italia: un’area parco aperta a tutti che si fonde armoniosamente con gli spazi destinati ai cani.

Osservando il modello 3d, capiamo che la struttura è unica nel suo genere
in Italia: un’area parco aperta a tutti che si fonde armoniosamente
con gli spazi destinati ai cani.

“Abbiamo volutamente evitato la parola canile, perchè fa pensare a un luogo brutto e triste: l’idea è che le persone vengano a divertirsi al parco e lì possano anche incontrare i nostri ospiti. È stata un’emozione quando tutto il consiglio comunale ha votato a favore di una modifica del piano regolatore per permetterci di realizzare questo sogno”. Il sogno di Elena e di tante altre persone che amano gli animali sta già  cominciando a realizzarsi: un cartello indica l’inizio dei lavori dall’altra parte della strada.

Il sogno di Elena e di tante altre persone che amano gli animali sta già  cominciando a realizzarsi: un cartello indica l’inizio dei lavori dall’altra parte della strada.

“Quello che ci serve, ora, è il massimo supporto da parte di tutti: abbiamo lanciato una campagna di raccolta fondi online sul sito buonacausa.org e vorremmo invitare le persone di Udine, ma anche di tutto il resto d’Italia, a contribuire al progetto”. Anche noi di Argon vi invitiamo calorosamente a visitare questa pagina e dare il vostro piccolo o grande contributo.

 

Argon sostiene il rifugio E.N.P.A. di Udine con regolari donazioni di cibo.
Per conoscere, sostenere e visitare il canile: www.enpaudine.it.

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