La passione nata dall’incontro con lo “sconosciuto” pastore svizzero bianco

Alessandro, scenografo e professore di scenografia all’Accademia delle Belle Arti di Roma, si dedica nel tempo libero all’allevamento e alla cura dei Pastori Svizzeri Bianchi. La sua passione per questi bellissimi cani nasce da un incontro fortuito: nel 2000, mentre si trovava in Abruzzo, soccorse un cucciolo smarrito che rischiava di essere investito dalle auto. Poiché non riuscì a rintracciarne il proprietario, decise di adottarlo, lo portò con sé a Roma e lo chiamò Cachondo. Visto il manto bianco e il pelo lungo, pensava che fosse un Pastore d’Abruzzo, tipico di quella zona, ma crescendo Cachondo si rivelò appartenere a una razza a lui sconosciuta. Deciso a scoprire le origini del suo trovatello, Alessandro ci racconta che tornò in Abruzzo con una sua foto. Lì venne a sapere di alcuni pastori, che vivevano sulle montagne, possedevano una coppia di ‘lupi bianchi’, così chiamati dalle persone del luogo.

Nonostante le ricerche Alessandro non riuscì a rintracciare i pastori e tornò a Roma senza aver trovato le radici del suo cucciolo. Quando, nel 2006 Cachondo morì Alessandro, spinto da un desiderio di averne un altro uguale, avviò delle ricerche e scoprì finalmente che il suo Cachondo altro non era che un Pastore Svizzero Bianco!

Questo cane deriva dalla variante bianca del Pastore Tedesco ed alle origini era utilizzato dalle popolazioni nomadi d’Europa per condurre e proteggere il gregge dagli attacchi di lupi e di altri predatori. Con l’affermarsi dell’agricoltura i cani di questa razza diventarono sempre più “i guardiani della proprietà” sviluppando un particolare senso di protezione nei confronti della famiglia. Successivamente questa variante bianca del pastore tedesco fu importata negli Stati Uniti ed in Canada trasformandosi in cani da lavoro sulla neve, mentre in Europa andavano via via diminuendo. Riportato in Europa nei primi anni ’70, il Pastore Svizzero Bianco solo nel 2002 venne riconosciuto ufficialmente dalla FCI come razza distinta dal Pastore Tedesco.

Alessandro, scoperta finalmente l’origine del suo Cachondo, tanto si era appassionato alla storia e all’indole di questi cani che decise di prenderne una coppia ed avviare un allevamento amatoriale: il Regno della Regina Bianca! Ci dice Alessandro che “i Pastori Svizzeri Bianchi si distinguono per la tranquillità e la bontà del loro carattere e per questo sono particolarmente adatti a bambini e famiglie; cani intelligenti, atletici, tenaci e vivaci, amano l’acqua e hanno un grande bisogno di muoversi”. Le mamme sono dolcissime, si occupano dell’educazione dei cuccioli e sono talmente sicure e stabili da permettere anche ai maschi di avvicinarvisi e giocare con loro dopo soli 2 o 3 giorni dalla nascita. Alessandro sottolinea più volte l’equilibrio, la sicurezza e la stabilità dei Pastori Svizzeri Bianchi, caratteristiche alla base della gran fiducia che si instaura nei confronti del proprietario. Tanto si fidano e sono stabili che Alessandro è riuscito a far superare loro la paura del vuoto e fotografarli soli al centro di un ponte tibetano!

Ci racconta che questi cani speciali vengono impiegati nella ricerca delle persone disperse e addirittura, calati dagli elicotteri, per trovare i dispersi nelle valanghe. Sono dei veri amici dell’uomo!!!

Dall’incrocio tra individui, l’allevatore cerca di ottenere cani forti e sani, che mantengano il carattere così speciale. Nell’allevamento, che si trova a Mostacciano a Roma, i cani, prima dell’accoppiamento, vengono attentamente selezionati per evitare malattie, quali la displasia dell’anca, ed ottenere caratteri sempre stabili ed equilibrati.

Fase molto importante e delicata è la scelta delle famiglie dove questi cuccioli andranno a vivere: a parte un esemplare che è stato affidato al presidente del club russo dei Pastori Svizzeri Bianchi, i cuccioli vengono per lo più affidati a famiglie attentamente selezionate; Alessandro ci confida che in realtà “chiunque lo desideri è adatto a tenere un Pastore Svizzero Bianco, purché sia pronto a prendersene cura con passione e amore”

Il sogno di due amiche, un paradiso per gli animali

L’Associazione Cani Felici è nata dal sogno di due donne, Barbara e Cristina, amiche da molto tempo, che condividono la passione per gli animali e che si sono da sempre messe in gioco per aiutare quelli più bisognosi. L’associazione gestisce un vero paradiso per gli animali ai piedi dei Colli Euganei, tra Padova e Vicenza, con la collaborazione di altre cinque ragazze che si adoperano come volontarie nello svolgimento delle varie attività.

Barbara, la fondatrice e direttrice dell’associazione, ci racconta che da ormai dieci anni svolge attività di volontariato con l’unico obiettivo di aiutare gli animali in difficoltà. Non importa a quale specie appartengano, sia che si tratti di trovare una famiglia ad un cagnolino abbandonato, sia che si tratti di salvare un cavallo anziano destinato al macello, Barbara è sempre pronta ad attivarsi per trovare una soluzione che restituisca amore e dignità agli animali soli o in pericolo.

Nel corso della sua vita Barbara ha partecipato a diverse iniziative per la salvaguardia della salute e della sicurezza degli animali domestici abbandonati. In particolare, l’attività che l’ha coinvolta maggiormente è stata il volontariato in un canile, al quale ha dedicato il suo instancabile impegno per ben quattro anni riuscendo a trovare una famiglia a numerosi cani ospitati presso la struttura. La volontaria sottolinea: “Ogni adozione portata a termine rappresenta, oltre che un’atto d’amore quasi scontato verso un essere vivente, anche un successo personale, perché dietro ogni cane che trova una nuova casa c’è il lavoro mio e di altri volontari che si mettono a disposizione per individuare una nuova potenziale famiglia in grado di fornire le condizioni di vita ottimali agli amici a quattro zampe”.

A causa degli impegni familiari e della distanza da casa, Barbara è costretta ad abbandonare l’attività nel canile, ma non perde di vista i suoi obiettivi e intraprende così una nuova avventura, che in realtà, ci confessa essere il suo sogno nel cassetto da molto tempo: aprire un rifugio tutto suo, dove ospitare non solo cani abbandonati o salvati da condizioni disagiate, ma anche altri animali in difficoltà, con l’obiettivo di trovare loro una nuova famiglia.

L’idea si concretizza quando Barbara trova un casale rustico a Bastia di Rovolon, un luogo immerso nella campagna padovana con una bellissima vista sui vicini Colli Euganei, del quale Barbara si innamora al punto di acquistarlo per dar vita al suo progetto.

L’inizio non è stato semplice perché era necessario realizzare le strutture per ospitare gli animali e ottenere i relativi permessi. E’ a questo punto che arriva il fondamentale aiuto della sua cara amica Cristina, con la quale condivide da sempre questo sogno e che non esita a fare i bagagli e a trasferirsi nel casale per prestare le migliori cure agli animali ospitati e svolgere le normali attività di manutenzione.

Attualmente la fattoria di Barbara e Cristina ospita due pastori tedeschi, dei gatti, alcuni asini e svariate pecore e caprette: la maggior parte dei loro proprietari non potevano più tenerli e alcuni erano addirittura destinati al macello. Tutti sono stati salvati e accolti con amore dalle volontarie.

Quando chiediamo a Barbara riguardo al futuro del suo progetto ci spiega: ”Tutto questo è solo all’inzio: il mio sogno è quello di creare una fattoria didattica in cui i bambini possano conoscere da vicino gli animali e dove persone con particolari patologie possano svolgere la pet therapy ed essere così sostenute nel loro percorso di guarigione”. Barbara sta inoltre valutando di offrire un servizio di bed & breakfast ai turisti in visita ai Colli Euganei, per ottenere i fondi necessari a sostenere l’associazione e ad accogliere altri animali bisognosi.

Il duro lavoro che svolgono Barbara e gli altri volontari dell’Associazione Cani Felici è dunque solo all’inizio, la strada è ancora lunga: stanno ancora cercando fondi e persone che condividano i loro principi e che siano disposte ad aiutarle a realizzare questo progetto. Noi auguriamo loro che il loro sogno diventi realtà quanto prima.

Dalla Svezia con la passione per i Norfolk

Nella campagna ai piedi dei Colli Euganei, nel Comune di Abano Terme, sorge l’Allevamento del Mercurio, gestito con grande intraprendenza da Ingrid Bylund, che da molto tempo si dedica a questa attività e da trent’anni si occupa esclusivamente dei piccoli Norfolk Terrier.
L’allevatrice è di origini svedesi. Si è trasferita in Italia quando aveva poco più di vent’anni portando con sé la passione per i cani e i cavalli, che nel corso degli anni l’ha condotta a dar vita al proprio allevamento.
Ingrid ci racconta che tutto è cominciato con gli Yorkshire Terrier, molto diffusi in Europa settentrionale; nel corso del tempo, tuttavia, il suo interesse si è spostato verso i Norfolk Terrier, razza poco diffusa in Italia, che l’ha resa una delle principali allevatrici nel nostro Paese.

Questo cane è originario della Gran Bretagna, precisamente della Contea di Norfolk da cui prende il nome. E’ un terrier a gamba corta, corpo compatto e pelo duro; il colore del mantello va dal rosso al grano in tutte le sue tonalità, nero focato e brizzolato.
E’ uno dei terrier più piccoli, vivace e coraggioso. Ottimo cacciatore di volpi, tassi e altri animali selvatici, non ha mai paura del suo avversario ed entra nella sua tana senza esitare.
I piccoli terrier amano la vita all’aria aperta, ma si adattano bene alla vita in appartamento purché vengano portati a fare frequenti e salutari passeggiate. Uno dei loro passatempi preferiti è quello di scavare buche, meglio ancora se nel tentativo di stanare un animale come una talpa o un topo.
Solo ad occhi inesperti possono sembrare “attaccabrighe”, in realtà sono semplicemente curiosi: come si può ben capire osservando il loro musetto, la loro indole è pacifica.

L’allevamento del Mercurio è a conduzione familiare ed è di piccole dimensioni: Ingrid ci tiene a sottolineare che gran parte delle attività quotidiane sono svolte instancabilmente da lei stessa, che segue attentamente gli amici a quattro zampe dalla gravidanza al parto, per poi passare alla cura dei cuccioli nei primi mesi di vita fino al loro svezzamento.
Ancora piccoli i Norfolk vengono a contatto con i cavalli ospitati nella scuderia di Ingrid e pian piano imparano a conoscerli e a convivere pacificamente con loro. A volte i piccoli terrier si divertono a provocare i cavalli abbaiando per attirare la loro attenzione, questi ultimi allora rispondono rincorrendoli per i prati: in questo clima agreste tutto diventa un’occasione di gioco!

Si può proprio dire che Ingrid vanta una vastissima esperienza nell’allevamento dei cani maturata durante gli anni, tanto che numerosi Norfolk del suo allevamento sono diventati campioni italiani, internazionali e svedesi alle esposizioni canine. Ulteriore dimostrazione della sua competenza in materia di allevamento è la pubblicazione in varie lingue del suo manuale sugli Yorkshire Terrier, allevati all’inizio della sua attività.
L’allevatrice ci confessa che i cani sono una parte fondamentale della sua vita a cui non vuole assolutamente rinunciare. Per comprendere la sua grande passione, Ingrid ci dice che uno dei motivi di grande dispiacere in questo periodo particolarmente difficile è stato il mancato svolgimento delle esposizioni canine, a cui era solita partecipare assiduamente e che le hanno dato tante soddisfazioni.

Se vuoi saperne di più, visita il sito web dell’allevamento: http://allevamentodelmercurioabano.it/